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La cella esercizio di libertà. L'anacoresi laica di san Tommaso Moro

Rivista di Vita Spirituale 63 (2009/6:605-618)
Autore: Giuseppe Gangale

Studi

Tommaso Moro non accolse per sé la vita religiosa; tuttavia l’insegnamento spirituale che ricevette dalla Certosa orientò in chiave decisamente ascetica la sua personalità religiosa. Secondo fonti contemporanee, per ciò che concerne il servizio di Dio Moro visse quasi la vita di un monaco. Chiuso nella sua cella, privato di ogni conforto umano e spirituale, ma soprattutto dell’Eucaristia, rilegge idealmente la Lettera d’Oro di Guglielmo di Saint-Thierry e alla stregua di un certosino riprende gli “esercizi dello spirito” del grande abate francese. Gli esercizi sono finalizzati all’edificazione spirituale della vita di solitudine che si manifesta principalmente nella cella del monaco. Qui viene fatta un’interessante analogia tra la cella esteriore e quella interiore: «L’esteriore è la dimora, dove abita la tua anima con il corpo; l’interiore è la tua coscienza dove deve abitare Dio con il tuo spirito».