Elogio della fretta
Rivista di Vita Spirituale 64 (2010/3:271-279)Autore: Roberto Fornara
- Categoria:
Editoriale
Nella società dei consumi la fretta è spesso figlia dell’insoddisfazione, della mancanza di punti di riferimento. Già la sapienza
biblica metteva l’accento sulla dimensione negativa della fretta. Nel brano evangelico del martirio di Giovanni Battista, la fretta dei gesti e delle parole della figlia di Erodiade assume quasi la forza paradigmatica della personificazione demoniaca di questo atteggiamento. Eppure nella rivelazione biblica esiste anche una dimensione positiva del fenomeno. Perfino il grande evento della liberazione, l’esodo dalla schiavitù egiziana, è avvenuto di notte, «in fretta», e il rituale pasquale ne conserva traccia. Anche il Nuovo Testamento conosce molti testi che inducono a comprendere in modo positivo il vocabolario della fretta. Si discutono esempi da tutti i quattro evangelisti e dalle tre sezioni della vita di Gesù: vangeli dell’infanzia, ministero pubblico, racconti pasquali. La fretta che anima il discepolo di Cristo nasce dalla coscienza di essere amato, perdonato e salvato, dalla certezza che Cristo è veramente risorto, dal bisogno di annunciarlo a tutti con l’entusiasmo della vita più che con la forza della parola.