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Sentieri illuminati dallo Spirito. Atti del Congresso internazionale di mistica (Abbazia di Münsterschwarzach)

Anno di stampa: 2006
Tipo di copertina: cartonata con sovracoperta
Numero pagine: 541
Autore: AA.VV.

ISBN edizione cartacea:978-88-7229-215-0
ISBN edizione digitale:978-88-7229-850-3



Un congresso di mistica, come quello di cui questo libro pubblica gli atti, testimonia l'attuale tendenza divulgativa dei testi mistici, prima lettura questi esclusiva degli specialisti, considerati gli unici in grado di capirli, ora alla portata di tutti , secondo l'idea che la mistica appartiene all'essenza della vita cristiana. Come Cristo unisce in sé la natura umana e quella divina, ogni cristiano, infatti, vive secondo le sue esigenze della natura umana e secondo quelle dello Spirito che abita nel suo cuore. La preghiera, in quanto colloquio con Dio, è essenzialmente mistica e connaturata all'uomo, di cui la relazione con altre persone e con Dio è una caratteristica.

Dalla prefazione:

Tradizionalmente si scrivevano trattati di ascetica e mistica. Ma la parte prevalente del libro era sempre riservata all'ascetica, la mistica era appena accennata in appendice, come se fosse una cosa eccezionale, riservata a pochi. Accanto a questi manuali piú o meno scolastici gli specialisti pubblicavano e studiavano i trattati ex professo mistici, scritti personalmente dai grandi mistici, ma i novizi degli ordini religiosi venivano dissuasi dalla loro lettura dicendo che non erano in grado capirli.
Oggi la situazione sembra del tutto cambiata. 1 testi mistici si pubblicano piú frequentemente nelle edizioni popolari, si organizzano congressi di comparazione fra le tendenze mistiche nelle varie religioni, si propagano i "metodi mistici" di valore piú che dubbio. Siamo quindi sommamente interessati a conoscere ciò che caratterizza la mistica cristiana e ciòche la differenza delle altre. Inoltre i teologi si sono resi conto che l'unione inseparabile fra l'ascetica e la mistica é il fondamento del monachesimo, cosi come lo proponevano gli antichi Padri. E dal momento che il monaco non vuol essere altro che un cristiano perfetto, ne consegue che la mistica appartiene all'essenza della vita cristiana. In che senso si deve intendere questo?
Gli autori medievali ci hanno giustamente insegnato a distinguere l'ordine naturale dall'ordine sopranaturale, potevano quindi anche distinguere i trattati scolastici dagli scritti mistici. Ma sarebbe assurdo pensare che possano esistere persone umane appartenenti a due categorie: come se gli uni vivessero una vita esclusivamente naturale e gli altri si muovessero nella sfera sopranaturale. La persona vuol dire l'unità vitale degli aspetti che separati potrebbero apparire antinomici. Abbiamo l'esempio per eccellenza nella persona di Cristo che unisce la natura umana e quella divina. In seguito ogni cristiano vive secondo le esigenze della natura umana e secondo le esigenze dello Spirito che abita nel suo cuore.
La persona é, come sottolineano gli autori recenti, agapíca, il suo elemento formativo é la relazione con altre persone, il colloquio umano e divino. II colloquio con Dio é la definizione della preghiera, essa é quindi essenzialmente mistica.
Non era quindi giusto applicare il termine "mistico" soltanto ai fenomeni straordinari che appaiono come eccezionali. D'altra parte però ogni relazione libera porta il carattere d'eccezionalità, d'irripetibilità. Ciò rende impossibile la conoscenza delle persone esclusivamente secondo i criteri naturali, per mezzo dei principi astratti. Tale é il punto debole dei manuali ascetici se restano inclusi nel loro limitato aspetto. Per sapere chi é l'uomo dobbiamo conoscere che cosa può divenire e in che grado ha raggiunto la sua vocazione.
Ciò però rende estremamente arduo lo sforzo di scrivere un trattato generale sulla mistica. II segreto delle persone non si svela attraverso le riflessioni generiche. Le persone ci sono accessibili nella misura in cui si rivelano attraverso note autobiografiche o in colloqui. Per questo motivo anche gli studi organizzati in un simposio, quando si tratta di mistici, si sono mostrati assai utili. Tale é stato anche il simposio di cui si ora si pubblicano gli atti.
A prima vista i simposi sembrano piuttosto confusi. 1 vari partecipanti parlano di molti autori e si tracciano le caratteristiche delle diverse tendenze. É la varietà della vita e in ciò consiste la sua ricchezza, la partecipazione alla multiforme sapienza divina (cf Ef 3,10).
1 teologi speculativi forse faranno un'obiezione, desidererebbero una visione sistematica conclusiva, unitiva. Ma quando si tratta di fenomeni concreti della vita, piú si cerca di unificarli piú essi si espongono al pericolo di essere indeboliti. II linguaggio dei mistici é simbolico e la bellezza di un simbolo consiste proprio nella sua originalità particolare. Ha bisogno di essere confrontato con un altro e l'espressione antitetica si sente come il suo complemento e non come opposizione. È giusto che la fede cristiana abbia sempre utilizzato la ragione per trovare le espressioni dogmatiche che garantiscono l'unità con le professioni di fede comune, contraddistinguendola da ciò che non corrisponde alla rivelazione di Cristo. Ma il Credo unico é opera dei sinodi e dei concili, cioè dei colloqui spirituali e dei confronti, che devono proseguire nella Chiesa nello spirito dialogale promosso dal Vaticano II. In questo modo forse arriveremo anche a qualche formulazione di un Credo comune che aiuterà i credenti a distinguere quali sono le proprietà della vera mistica dello Spirito che poi servirà da protezione contro le numerose illusioni devianti. (Tomás card. Spidlík)